Cosa sono le intolleranze?
Le intolleranze alimentari rappresentano una reazione avversa dell’organismo a determinati cibi. A differenza delle allergie i sintomi non si manifestano nell’immediato subito dopo l’ingestione degli alimenti, ma possono insorgere col tempo. La sintomatologia indotta dalle intolleranze è molto variegata, dalle manifestazioni dermatologiche a quelle respiratorie a quelle strettamente gastrointestinali.
Per quanto riguarda il sistema digerente possono insorgere: flautolenza, gonfiore addominale, nausee, inappetenza, diarrea, stipsi, digestione prolungata o difficile. Inoltre le intolleranze possono provocare iperacidità gastrica, sindrome del colon irritabile.
Dunque, lo scopo di un piano nutrizionale mirato è quello di evitare per un periodo di tempo gli alimenti scatenanti tali sintomi sostituendoli con altri in grado di rispettare il giusto fabbisogno nutrizionale giornaliero, evitando col fai da te, di incorrere in stati di carenze nutritive. Successivamente al periodo di “astinenza”, i cibi responsabili verrano gradualmente reintrodotti ristabilendo nuovamente la normale fisiologia intestinale
Il recupero del benessere fisico e la rieducazione all’assunzione di un alimento possono essere affrontati con due diversi schemi, la rotazioneo l’eliminazione.
La dieta a rotazione e la dieta a eliminazione hanno nel tempo fornito ottimi risultati, soprattutto da quando il punto cardine è diventato la rieducazione al cibo: l’allergia alimentare è l’unica condizione non transitoria che richiede l’assoluto rifiuto di un ingrediente.
Lo schema a rotazione sembra piuttosto noioso da seguire, perché rigido e sviluppato su circa 2-3 mesi. Eppure, a differenza dell’altra modalità, facilita la rieducazione.
In un primo momento la dieta ad eliminazione sembra più facile: quando l’intolleranza riguarda un solo alimento non serve nemmeno fare grandi modifiche alle abitudini alimentari del paziente, a parte evitare un cibo. Lo schema a rotazione richiedere da subito, invece, una maggior collaborazione.